Aurelio NICOLODI

Foto di Aurelio Nicolodi in divisa

Aurelio Nicolodi ( in carica da 1920 al 1945)

Fondatore dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti, trentino di origine, ha perduto la vista durante la prima guerra mondiale. Fermamente convinto della necessità di emancipazione dei non vedenti, nel 1917 istituì a Firenze l’Associazione nazionale ciechi di guerra che, nel luglio dello stesso anno, si fuse con l’Associazione mutilati di guerra. Il 26 ottobre 1920 insieme ad altri reduci fonda l’Unione Italiana Ciechi        (oggi Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), di cui sarà il primo presidente fino al 1945. La sua attività alla guida dell’Unione è caratterizzata da grande impegno a favore dell’istruzione dei non vedenti, per promuovere la loro autonomia e indipendenza lavorativa, trasformando gli istituti, all’epoca nient’altro che ospizi, in luoghi di educazione ed istruzione. Oltre all’Unione fondò nel 1919 il «Corriere dei ciechi», periodico a caratteri in rilievo col sistema Braille, la Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi nel 1921, la Stamperia Nazionale Braille nel 1924; la biblioteca circolante in Braille “Regina Margherita” nel 1928, nello stesso anno costituì la Scuola nazionale cani-guida per ciechi, nel 1931 inaugurò a Firenze l’Istituto nazionale per ciechi Vittorio Emanuele II. Per rispondere alle esigenze lavorative dei non vedenti, l’UIC guidata da Nicolodi fondò nel 1934 l’Ente nazionale di lavoro per i ciechi. I laboratori dell’Ente diverranno, nella seconda guerra mondiale, fornitori dell’esercito italiano, soprattutto di scarpe; Nicolodi ebbe anche l’idea di far impiegare dei non vedenti nell’esercito, in particolare nella contraerea come aerofonisti volontari.